Domande Frequenti

Rallentare le auto aumenta l'inquinamento?

No, perché la moderazione del traffico interviene soprattutto sulle aree residenziali, in questo modo il traffico di attraversamento si riversa sulle arterie principali diminuendo l’inquinamento atmosferico della zona soggetta ai 30 km/h. Un’auto che circola a 30 km/h inquina meno che a 50 km/h, questo perché vengono ridotte al minimo improvvise accelerazioni seguite da brusche frenate. Ne trae vantaggio tutta la popolazione, in particolare i bambini che respirano proprio ad altezza dei tubi di scappamento.

Basta un cartello per realizzare una Zona 30?

Assolutamente no. Per fare in modo che il limite di 30 km/h venga rispettato e che abbia quindi un effetto positivo sull’ambiente e sulla città è indispensabile accompagnare gli interventi di segnaletica con soluzioni infrastrutturali che impongono ai veicoli di ridurre le velocità (es. chicane, pinch point, riduzione dei raggi di curvatura, ecc).

Le piste ciclabili non aumentano il traffico?

Una corsia ristretta o una fila di parcheggi che scompare per far posto a una nuova pista ciclabile, sono alcuni degli indizi che fanno pensare che i percorsi ciclabili aumentino il traffico, ma non è vero.

La maggior parte del traffico nelle strade è generato da persone che percorrono pochi km in auto. Aumentare le piste ciclabili fa in modo che più persone scelgano la bicicletta riducendo, quindi, il numero di auto in circolazione e, quindi, il traffico.

E chi non può andare a piedi o in bicicletta?

Chi per difficoltà motorie o per lavoro non può muoversi a piedi, in bicicletta o con i mezzi pubblici, continuerà a muoversi in auto, come è giusto che sia.
Se però sempre più persone inizieranno a lasciare l’auto in garage, chi davvero non può farne a meno troverà strade con meno traffico e più possibilità di parcheggio. Meglio, no?

Perché le ciclabili sul marciapiede non sono sempre la scelta migliore?

Il crescente uso della bicicletta impone una riflessione sulla necessaria ridistribuzione dello spazio stradale e sul corretto dimensionamento delle infrastrutture ciclabili. Far circolare le biciclette sui marciapiedi significa sottrarre spazi già risicati a chi si muove a piedi, creando intralcio e insicurezza tra utenti deboli: diversi studi dimostrano che pedalare su un marciapiede può rivelarsi fino a 11 volte più rischioso che circolare in strada,  perché la visibilità nelle intersezioni è spesso compromessa dalla presenza di muri e recinzioni. Per questo, quando la tipologia di strada lo consente, è opportuno far circolare le biciclette in strada.

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